PELAGO: IL GUSTO DELLA PITTURA

sabato 28 agosto 2010
La nostra Associazione partecipa alla Mostra Mercato
L'ARTE DEL GUSTO GUSTO DELL'ARTE
che si svolgerà a Pelago dal 4 al 12 Settembre
Con:
-una mostra personale del pittore Mariano Pinzauti,
-una mostra collettiva dei pittori dell'Associazione,
-una extemporanea in piazza il 12 settembre

"E naufragar m'è dolce in questo mare"
PERSONALE DI PITTURA DI MARIANO PINZAUTI:
Le stupende marine e gli incantevoli
paesaggi toscani ritratti dal nostro socio.












"Pelago: il gusto della pittura"
COLLETTIVA DI PITTURA SU PELAGO

I più caratteristici scorci di Pelago ritratti nelle estemporanee organizzate negli anni precedenti.
Partecipano alla collettiva alcuni dei nostri soci.

Le mostre si terrano nei locali delle ex scuole medie, in piazza Umberto I (prima di arrivare nel centro storico)

Il 12 settembre, durante la festa, si ripeterà nel paese l'estemporanea di pittura durante la quale gli artisti possono essere direttamente contattati.

Non mancate a questi appuntamenti pelaghesi!.

Il titolo della personale di pittura di Mariano Pinzauti si ispira alla poesia L'infinito, dove Giacomo Leopardi esprime emozioni, sensazioni, ricordi e sentimenti legati ad uno scorcio di paesaggio. Un panorama più sognato che reale. Una poesia, tra le più belle mai scritte, che si presta a tanti tipi di lettura.
L'INFINITO
«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
(Giacomo Leopardi, 1819)
Parafrasi:
Questo solitario colle (è la collina che si raggiunge attraverso il parco di casa Leopardi) mi è stato sempre caro, insieme con questa siepe di alberi che nasconde allo sguardo una così grande parte dell’orizzonte più lontano. Ma sedendo (dietro la siepe) e immaginando col pensiero [mirando] io mi costruisco nella mia mente spazi illimitati, che vanno oltre la siepe, silenzi sconosciuti agli uomini e una quiete profondissima, tanto che, davanti a questo infinito provo sgomento. Non appena, però, sento il fruscio del vento che passa tra le piante, io paragono l’infinito silenzioso di prima a questo rumore: e così penso al tempo infinito, all’eternità che racchiude i tempi passati e la vita presente, di cui mi arrivano le voci e i rumori. Così, in questa immensità formata dall’infinito dello spazio e dall’infinito del tempo, si annega il mio pensiero. E il naufragare, l’annientarmi in questo mare, mi è dolce.

Azzardiamo scherzosamente : Mariano, il mare del naufragio è Pelago (Pelago=mare) ??? O forse ti riferisci alle tue marine? Come nasce questo titolo?

2 commenti, clicca qui per aggiungerne uno

  1. Il titolo della personale di pittura è chiaramente riferito alle mie marine, e si ispira alla poesia l’Infinito di Giacomo Leopardi in quanto in esse ritrovo…. “interminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete”. E’ però riferito anche al toponimo neolatino “pelagus”che oltre al significato comune di mare, viene usato da alcuni scrittori latini nel senso di “massa d’acqua simile al mare”. Ma la presenza del torrente Vicano, che nel tratto di Pelago ha una esigua portata d’acqua, difficilmente può spiegare questa derivazione toponimica. Più verosimile sembra il riferimento ad un bagno minerale romano, molto vicino al paese, luogo che veniva chiamato “casa al bagno”.

  2. Giulio Scrive:

    Ho visto le mostre.
    Interessante sia vedere tanti quadri tutti insieme su Pelago.
    Complimenti poi per l'allestimento e per i quadri del mare.

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